Una nazionale "bianconera"

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Non è mai stato semplice il rapporto tra Nazionale e club. Cesare Prandelli lo ha sperimentato in occasione dei famosi stage azzurri, negati dai presidenti, poi strappati in forma bonsai, infine annullati per la tragedia Morosini. Ma il campionato forse ha trovato il modo per farsi perdonare, covando un’idea che potrebbe tornare utile al c.t.: il 3-5-2 della Juve. Precisiamo: l’Italia di Prandelli ha un’identità tattica ben definita (4-3-1-2), maturata in un due anni di ottimo lavoro e di risultati. Ma l’assetto valorizzato da Conte può essere un’alternativa preziosa. E forse anche di più.

Collaudo. Il «quadrilatero rotante» del centrocampo, brevettato da Prandelli, in cui tutti si scambiano posizioni e funzioni, ha trasmesso qualità e coraggio alla squadra. Ma i meccanismi non sono semplici. Anche per questo serviva la rinfrescata di uno stage. L’ultima amichevole persa con gli Usa dimostrò ruggine negli schemi. Da Italia-Uruguay (15 novembre) al prossimo test (29 maggio) corrono sei mesi: in questo mare di tempo la Nazionale gioca solo tre volte. Il 3-5-2 del blocco juventino è un rifugio di affidabilità.

Incursori. Prandelli ripete che il suo modulo non prevede il trequartista, semmai un centrocampista più avanzato, ma un uomo di genio dietro le punte esalterebbe il rombo. Oggi l’Italia non ce l’ha. Montolivo, Thiago Motta e Aquilani arrivano da stagioni incerte. Meglio gli incursori Marchisio e Nocerino. Come alla Juve: Marchisio e Vidal, piantati ai lati di Pirlo ed esaltati dal centrocampo a 5. De Rossi al posto del cileno non comporterebbe esagerate correzioni all’organismo di Conte.

Esterni. Maggio è abituato a correre ai lati di una difesa a 3, Criscito lo ha fatto a lungo a Genova. De Ceglie, in crescendo, è entrato nel mirino di Prandelli. Porterebbe freschezza atletica e l’affiatamento con i compagni di club.

Fattore Bonucci. Il riflesso condizionato di ogni tecnico che affronta Pirlo è incollargli un uomo addosso. La soluzione di Conte potrebbe giovare a Prandelli: Bonucci play difensivo, che imposta spesso l’azione davanti a Buffon finché Pirlo si libera dal pressing. La crisi di Ranocchia rilancia la candidatura di Bonucci, autore di un ottimo finale di stagione.

Quagliarella vola. Perso lo sfortunato Rossi, in lenta convalescenza Cassano, Prandelli punterà forte su Di Natale, miglior bomber italiano degli ultimi anni. A integrare il talento offensivo e la rapidità di Totò ci sarà la fisicità di Balotelli. Una coppia del genere a Conte manca, maha un Quagliarella rampante che potrebbe servire al c.t. Vanta l’affiatamento con il blocco Juve e l’ottima predisposizione al modulo: bravo a rientrare e dettare la sponda o l’assist ai mediani incursori. Lascerebbe a Balotelli il compito di suggerire la profondità.

Il blocco. I vantaggi di un blocco affiatato sono intuitivi, la nostra storia rafforza il concetto. Questa Juve travaserebbe in azzurro le feroci motivazioni allenate da Conte e l’entusiasmo di una stagione comunque positiva. I bianconeri arrivano da un anno senza coppe, hanno giocato meno di altri e si sono allenati di più: garanzia di durata. Ripetiamo: Prandelli non ha bisogno di copiare Conte per fare un’Italia vincente. Ha già una Nazionale dalla personalità forte. Mail campionato gli ha allenato un’idea che vale la pena considerare.

Fonte: GdS (articolo a firma di Luigi Garlando)

Commenti

  1. Ce l'ha, ce l'ha il trequartista, e pure di qualità: Sebastian Giovinco. E un altro che merita il posto è Miccoli.

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